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  • Immagine del redattoreAlessandra Colombo

Psicologia delle nostre storie preferite

"L'uomo è un animale simbolico"

diceva Ernest Cassirer. Ma con questa frase intendeva anche molto di più, prendendo a braccetto e dando significato primario e filosofico a quella che era l'interpretazione psicologica della favola e del mito.

Cassirer sosteneva che il mito (e per noi è interessante pensare al mito come ad una favola preferita da una cultura intera) fosse addirittura una dimensione permanente della cultura umana, una dimensione di cui le persone avevano bisogno per elaborare i significati più profondi dell'esistenza.

In queste modalità si apriva alla lettura Junghiana e psicodinamica delle favole... nonchè ad una lettura psicologica generale.


Per dirla in una modalità tanto cara a noi "Rogersiani": Perchè penso a questa favola come la mia preferita? Cosa dice di me?


E' assolutamente affascinante vedere come sia estremamente accurato ciò che le nostre storie preferite dicono di noi. Che sia Cenerentola o Peter Pan, che sia Re artù o Robin Hood, è di una potenza notevole potersi narrare attraverso di esse in terapia.

L'esplorazione della favola consente un rispecchiamento - se si vuole anche idealizzato - della propria figura come eroe, ma le cui avversità sono decisamente significative per la nostra singola e unica esperienza di vita.

L'esperienza che noi diamo a quelle storie, in età adulta, porta in sé un significato profondo e ancestrale che rimbomba in noi come una campana: cosa, di quel racconto, ci risuona a tal punto da sentirlo legato a noi in modo intimo e quasi fraterno?

Perchè ciò che esploriamo con alcune narrazioni ci riporta ad un piano "infantile", facendoci sentire parte integrante di quel protagonista che lotta e vince, alla fine di tutto?


Ecco che la storia dell'eroe, le angherie, il significato sotteso riportano noi stessi ad una trama narrata della nostra esperienza, qualcosa che abbiamo dovuto affrontare e che ci ha segnato come persone. Conoscerlo è importante e le storie ci offrono un buono strumento - delicato e sognante - per ricostruire un filo narrativo che descriva gli eventi con gli occhi di un bambino...

quel bambino che siamo stati con quel bel finale (il politically correct delle fiabe in cartoni animati degli anni 90) che avremmo voluto avere.




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Dott.ssa Alessandra Colombo

Psicologa del Benessere

Ricevo in Via Magenta, 3 Gallarate (VA) Presso Poliambulatorio IL MELO

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