Qualcuno di voi potrebbe giustamente dire "ma dai?!", eppure la psicologia del benessere parla chiaro: non fa bene solamente per il tempo che ci si dedica nel farlo o per l'atto del camminare, ma anche per ciò che la natura rappresenta e quanto ci impatta, anche nell'urbanistica (Maas et al, 2006).
La presenza di aree verdi ( e non si intendono parchi - per quanto grandi e serviti siano -, ma proprio di boschi, prati, valli ) agisce da catalizzatore di benessere generale.
Nello studio sopra citato, emerge che le persone vedono sempre più la natura come qualcosa di "lussuoso", che ci si può permettere nel fine settimana o quando si fa una gita fuori porta, di conseguenza aumenta la propria potenza benefica anche su ciò che esso rappresenta: la possibilità di un riscatto dallo stress lavorativo della settimana.
Per quali motivi dovremmo concederci anche solo 10 minuti per camminare nella natura?
1. Rilascia ENDORFINE: questo significa che avremo uno stato percepito di maggior benessere, il corpo entrerà in uno stato di blando allenamento e questo vuol dire che ci percepiremo anche come più efficaci nella nostra giornata.
Trovare il tempo per farsi una camminata non è da poco in una giornata ricca di impegni: diciamocelo!
2. Rilascia OSSITOCINA: in quantità minima, certo, ma fare una camminata induce al rilascio di ossitocina, detto anche "ormone dell'amore". Questo significa che ci sentiremo più distesi nei confronti del mondo e viceversa, ci sentiremo più in grado di far fronte a situazioni stressanti e stimolerà la nostra socialità - ne trarremo beneficio noi e chi ci sta intorno.
3. Migliora la memoria e la creatività: se si cammina distaccandosi dagli oggetti tecnologici di uso comune (e costante) come il cellulare, la mente ha l'opportunità di rilassarsi e di ricominciare a creare tutti quei collegamenti "creativi" che vengono messi da parte dall'utilizzo massivo di oggetti "facilitanti", come cellulari e notebook.
4. Risveglia l'ISTINTO: l'istinto selvaggio è presente in noi, nonostante l'evoluzione e la globalizzazione. Nella nostra genetica vi è una grande adattabilità mentale all'ambiente che ci circonda, che tuttavia sta diventando sempre più simile, in qualsiasi luogo ci si dirige. Fare un bagno nella natura selvaggia può risvegliare quella parte più istintiva e profonda di noi, quel formicolio alla pancia che ci fa sentire vivi e immersi nell'ambiente circostante.
Siamo fatti di natura.
5. Riequilibra i SENSI: nella città gli odori, i colori, le luci sono spesso molto falsati rispetto a ciò che la natura ha in mente per quello specifico contesto. Non è raro sentire odore di scarico delle auto, vedere luci fortissime anche in piena notte, sentire suoni decisamente forti e disturbanti ed essere confusi da colori molto diversi tutti insieme: rientrare nella natura porta ad un ambiente più a misura di "senso". Ci affina l'udito - per quella ragione primordiale del cacciare ed essere cacciato -, ci aguzza la vista, ci consente di riposare da una costante iper-stimolazione che sposta i livelli di tolleranza sensoriale.
Quando possiamo dire fermamente di aver ascoltato il silenzio della natura l'ultima volta?
6. Non avere paura di sporcarti: niente scarpe firmate o jeans chiari. La natura richiede di essere toccata, vissuta. Possiamo permetterci di fare ciò che davanti agli altri non ci sentiamo liberi di fare: possiamo buttarci nell'erba, sporcarci le ginocchia, trovarci con fili d'erba tra i capelli e le scarpe sporche di terra. La natura ci abbraccia lo stesso e ci fa sentire quel clima che sentiamo anche dal nostro psicologo/psicoterapeuta: l'essere compresi e accettati realmente per ciò che sentiamo nel profondo, anche con la terra tra i capelli.
7. gli OLI ESSENZIALI e la CHIMICA degli alberi: il profumo ha un effetto incredibile sulla psiche. Così la natura ci regala la sua presenza attraverso gli oli e i terpeni/terpenoidi che fanno parte della vegetazione circostante, parte fondante anche di quegli oli essenziali che vanno di moda per il benessere in casa... ma che possiamo percepire gratis, respirando a pieni polmoni!
8. Stare nella natura NON è soggetto a PERFORMANCE: non serve avere gli strumenti all'ultimo grido, non necessita di mettere foto su #instagram in pose improbabili e non serve avere un allenamento di qualsivoglia livello. Essere nella natura è una esperienza personale, che può essere condivisa o meno, ma soprattutto è una esperienza che accetta tutti. Anche per chi ha difficoltà a camminare ci sono parchi e valli attrezzate per potersi permettere la bellezza di osservare e annusare la natura senza che diventi fonte di stress nel raggiungerla.
I benefici della natura, sulla nostra psiche, sono innumerevoli.
Basti pensare, infatti, che noi proveniamo proprio da quella dimensione selvaggia che sempre meno, durante la settimana, ci troviamo a vivere.
E' come un ritorno alle origini.
D.ssa Alessandra Colombo
Psicologa del Benessere
Gallarate (VA) tel. 3318437155
Felicità è trovarsi con la natura, vederla, parlarle. - Lev Tolstoj
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